A suon di pacche
- You.food
- 5 gen 2017
- Tempo di lettura: 3 min
Dopo tanta attesa e dopo averne sentito molto parlare, andiamo a vedere se Antonino ha rispettato la sua promessa: un ristorante di alta qualità ed elaborazione ad un prezzo contenuto.
Nella calma e nella nebbia di un normale sabato invernale e Novara, spicca un locale illuminato e vivace: il Cannavacciuolo Cafè & Bistrot.
Al piano terra c’è il Cafè, dove ammiriamo cucina e vetrina che offre delizie per occhi e palato.
Ci si potrebbe fermare qui per aperitivi, insalatone o panini di ottima qualità, ma purtroppo o per fortuna ci spostiamo al piano superiore.
Superate le scale, affiancata dalla piccola cucina, ci accomodiamo in un tavolo in fondo alla sala piena, calda ed elegante, ma informale e subito ci sentiamo a casa.
Studiamo il menù. Per la prima volta arrivo impreparata sulle portate migliori (sono stata all’oscuro della cena fino al momento dell’entrata nel locale).
Ordiniamo il prosecco della casa che si rivela piacevole e adatto ai diversi piatti scelti, ottimo rapporto qualità-prezzo.
Il cestino del pane offre una notevole varietà di prodotti, dai grissini al pane scuro, alle chips di carbone vegetale e molto altro.
Le entrée rispecchiano le origini dello chef: focaccina, caprino con semi di zucca e casatiello napoletano.
Il menù offre piatti sia di carne che di pesce. Data l’origine dello chef e la nostalgia per il Sud, opto per il secondo.
Antipasti: crema di burrata, scarola alla partenopea, alici fritte e cialda di polenta soffiata. Gli ingredienti inaspettatamente sono freddi, ma dopo una “delusione” iniziale si rivela un piatto da scoprire, con tutte le consistenze necessarie e davvero soddisfacente.Il mio commensale ordina lumache di Briona in umido, topinambur e aglio, un piatto gustoso, molto autunnale, che nella sua particolarità, ti fa sentire a casa, coccolato.
Primi piatti: Tagliatelle di grano arso, aglio, olio, riccio di mare (salsa versata sul momento) e tarallo per me e risotto ai pistilli freschi di zafferano, midollo di bue e granolada di lime.In ogni ristorante in cui vado seleziono uno o più piatti memorabili, che vale la pena ricordare e consigliare al prossimo. Le tagliatelle sono uno di questi. Cottura perfetta, condimento cremoso e saporito, un piatto oserei dire perfetto. Il risotto è molto buono, un classico nordico con una nota meridionale data dagli agrumi, davvero ben eseguito. Il primo piatto mi ha davvero appagata, decido di non ordinare una terza portata.
Per il menù di carne del mio accompagnatore selezioniamo il piatto che più ha attirato la mia attenzione: petto d’anatra, scorzonera glassata, crocchè di sedano rapa e mandorla. Anche questo, come l’antipasto, è una delizia per gli occhi. Uno di quei piatti che dispiace scomporre. Ecco il secondo piatto “memorabile” del Bistrot. La cottura del petto è sublime, la carne rimane morbida e succosa all’interno e croccante all’esterno. Le tre consistenze del sedano rapa, delicato e piacevole, donano una cornice all’ingrediente principale da leccarsi i baffi.Non siamo amanti dei dessert, ma con il caffè c’è una dolce sorpresa: code d’aragosta ripiene di ricotta e babà, tutto mignon.In ogni portata, il caffè compreso, c’è la “mano” dello chef. Il disegno su ogni piatto rappresenta l’impronta della mano di Antonino Cannavacciuolo, tanto per non dimenticare con chi abbiamo a che fare. Il conto rispetta le nostre aspettative; è medio alto.
Il servizio è stato impeccabile, piacevole anche se qualche sorriso in più sarebbe stato gradito. In conclusione cosa resta da dire? Grazie ad Antonino per aver mantenuto la sua promessa e per aver reso un’esperienza del genere alla portata di molti e grazie a Vincenzo Manicone, chef a capo della brigata, di mettere su piatto un progetto così lodevole.
Cannavacciulo Café & Bistrot
Piazza Martiri della Libertà 1
Novara
Recensione di You.food
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